domenica 15 giugno 2008

Le ragazze e la matematica

«Il gap in matematica tra femmine e maschi non esiste in quei Paesi in cui entrambi i sessi hanno pari accesso a strumenti di apprendimento e opportunità»: questo è quanto afferma scientificamente una vasta ricerca pubblicata sull'ultimo numero della prestigiosa rivista americana "Science". Lo studio è stato condotto da un team composto da quattro economisti italiani, Luigi Guiso -Università europea di Firenze, Ferdinando Ponte - Università di Chicago, Paola Sapienza - Università del Northwestern e Luigi Zingales - School of Business di Chicago. Un mito da sfatare, quindi, quello che ha sempre sostenuto una predisposizione genetica dei maschi ad eccellere nel campo della matematica: sono stati analizzati, infatti, dati riguardanti test specifici di oltre 276 mila bambini in 40 Paesi e si è notato che in luoghi in cui non esiste una reale equità tra i sessi (per esempio la Corea e la Turchia) i punteggi delle femmine sono ridotti rispetto a quelli dei maschi. Diversamente, il gap si è capovolto a favore delle donne in Paesi come l'Islanda, la Svezia, la Norvegia e la Finlandia, dove esiste una effettiva parità. Una questione di pari opportunità e potere dunque: nelle società in cui le donne sono meno considerate, è evidente la distanza tra i due sessi nel campo delle materie scientifiche. Non è la composizione dei geni, quindi, ma il contesto culturale e sociale che limita l'affermazione e l'emancipazione delle donne in un ambito che tradizionalmente è una "cosa" da uomini.

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